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DANIELA LUCANGELI
Docente di Psicologia dello sviluppo presso l'Università di Padova, ci ha parla del rapporto tra scienze cognitive ed emozioni nell'apprendimento, in particolare nell'esperienza dell'errore, che se percepito emotivamente come fonte di dolore, sviluppa naturalmente un sentimento di paura, e di conseguenza istinto di fuga. Per questo motivo l'apprendimento e anche l'esperienza dell'errore devono essere percepiti con gioia, con amore, come un'opportunità, per sviluppare al massimo le potenzialità di ogni singolo bambino.
APPRENDIMENTO ATTRAVERSO LE EMOZIONI
ALESSANDRO D'AVENIA La sua attività di scrittore inizia contemporaneamente a quella di insegnante. Il romanzo d'esordio Bianca come il latte, rossa come il sangueesce nel 2010 e diventa rapidamente un successo internazionale, raggiungendo il milione di copie e ventidue traduzioni nel 2017.[ Il secondo titolo di D'Avenia è Cose che nessuno sa, pubblicato nel novembre 2011 e tradotto in dieci lingue. ] Collabora come pubblicista con alcuni quotidiani italiani (Avvenire, La Stampa). Dal gennaio 2018 tiene ogni lunedì una rubrica su Corriere della Sera chiamata "Letti da rifare" in cui indaga il mondo dei giovani sotto diversi punti di vista. |
UMBERTO GALIMBERTI Il pensiero di Galimberti riprende principalmente la psicoanalisi di Sigmund Freud e la sua rielaborazione ad opera di Carl Gustav Jung, fondendone le idee con le tematiche di pensatori come Friedrich Nietzsche, Emanuele Severino e Martin Heidegger, in particolare le riflessioni sul tempo, la tecnica e il nichilismo, in relazione anche alla visione del mondo della filosofia greca, in particolare quella dei presocratici. Importante è stato il costante riferimento, da parte di Galimberti, ai suoi iniziali studi compiuti su Husserl e Heidegger da una parte, e su Jaspersdall'altra, per pervenire ad una originale posizione epistemologica della psicologia che la colloca all'interno di quelle scienze aventi come scopo primario la comprensione e non la spiegazione del comportamento umano. Invero, secondo Galimberti, la psicologia non può operare una trasposizione tout-court dei metodi e dei modelli concettuali delle scienze naturali perché, così facendo, l'uomo verrebbe ridotto a mero evento naturale, come ha luogo, per esempio, in psichiatria.
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